Assessora Romani: "Ci siamo voluti concentrare su
una agevolazione reale nell'erogazione dei nostri servizi a partire dal tema
del lavoro di cura, che nella maggior parte dei casi ricade sulle donne"
In occasione della Giornata internazionale dei diritti
delle donne, l'Assessorato ai Servizi civici e Generali del Comune di Milano promuove una nuova
modalità di assistenza ed erogazione dei servizi anagrafici rivolta alle figure
dei "caregiver familiari", ovvero di tutte quelle persone che
prestano assistenza gratuita e quotidiana ad un proprio caro non
autosufficiente o con patologie croniche invalidanti.
Ad oggi tutti i servizi sono
erogati previo appuntamento, salvo casi di comprovata urgenza, ma vista la
difficoltà di conciliare i tempi di vita e lavoro con quelli della città, si è
pensato di avviare un'iniziativa che sia il punto di partenza per una Milano
sempre più a misura dei bisogni diversi che chi la abita esprime.
In virtù del mancato
riconoscimento del valore socio-economico degli sforzi che derivano dai carichi
di cura, per chi dichiara di essere una o un assistente familiare – a partire
da domani, martedì 8 marzo, e firmando una liberatoria all'infopoint – sarà
possibile accedere in una delle tredici sedi delle Anagrafi (via Larga e sedi
decentrate) e avere riconosciuta la possibilità di essere ricevuto allo
sportello in via prioritaria.
I dati elaborati dal Centro
studi di Senior Italia Federanziani rivelano che in Italia il 71% dei
"caregiver" sono donne. Lo è, quasi tre volte su quattro, il familiare
che si occupa di un anziano o persona con disabilità, sottraendo tempo alle
proprie attività lavorative o di tempo libero. Le donne, infatti, svolgono nel
mondo più di tre quarti di tutto il lavoro di cura, trovandosi spesso nella
condizione di dover optare per soluzioni professionali part-time o a rinunciare
definitivamente al proprio impiego nell'impossibilità di conciliare i tempi di
vita e di lavoro.
"I carichi di lavoro
non retribuiti dovrebbero essere più condivisi – dichiara l'assessora ai Servizi
civici e Generali Gaia Romani – mentre sono ancora fortemente sbilanciati,
soprattutto dopo la pandemia che ha comportato un pesante aggravamento delle
condizioni di vita delle donne. Ecco perché occorre una città che sappia
adattarsi ai loro bisogni e tempi di vita, anche attraverso nuove modalità di
assistenza, come questa rivolta alle figure dei caregiver che sappiamo essere
nella stragrande maggioranza dei casi donne".
"Ci impegneremo a
costruire una città sempre più a misura di donna – conclude l'assessora Romani
–. Abbiamo iniziato a farlo aggiungendo in tutte le anagrafi un'indicazione sul
numero nazionale antiviolenza e antistalking 1522, stiamo lavorando per mettere
a disposizione degli spazi che rispondano alle esigenze delle mamme, come l'happy
popping, e per adeguare gli orari della città ai tempi di vita delle donne.
Questa nuova iniziativa è un'ulteriore tappa di un percorso più ampio che vuole
andare nella direzione di rispondere alle loro esigenze e ai loro
bisogni".
Aggiornato il: 07/03/2022
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