sabato 5 settembre 2015

È l’ora di una riforma complessiva, che garantisca i diritti

Un’occasione per riflettere sul presente e porre le basi di politiche future radicalmente diverse, partendo dal nuovo paradigma sulla disabilità, fissato dalla Convenzione ONU; uno spazio di dibattito pubblico, che getti i semi di una riforma complessiva, in grado di garantire realmente e concretamente i diritti delle persone con disabilità, sin dalla prossima Legge di Stabilità: sarà questo l’importante incontro promosso per il 16 settembre prossimo a Roma dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)
New York, 30 marzo 2007, Paolo Ferrero e Giampiero Griffo - firma dell'Italia della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità
30 marzo 2007, Palazzo delle Nazioni Unite di New York: l’allora ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, affiancato da Giampiero Griffo, sottoscrive per l’Italia la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, il Trattato che ha per la prima volta posto in evidenza come le persone con disabilità siano quotidianamente costrette ad affrontare la violazione dei loro diritti umani
Una preziosa occasione per riflettere sul presente e porre le basi dipolitiche future radicalmente diverse, partendo dal nuovo paradigma sulla disabilità, fissato dallaConvenzione ONU: questo vuole essere l’importante incontro intitolato Il nuovo paradigma della Convenzione ONU per l’accesso ai diritti ed al contrasto delle discriminazioni delle persone con disabilità, promosso dallaFISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) per il 16 settembre prossimo, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio a Roma, con la partecipazione del ministro del Lavoro e delle Politiche SocialiGiuliano Poletti e di molti altri referenti istituzionali, associativi e sindacali.
«Oggi – si legge in una nota presentativa diffusa dalla FISH – le persone con disabilità, qualunque sia la loro condizione biologica, di età o socio-economica, sono ancora considerate invalide civili, per lavoro e per servizio. La categorizzazione è figlia di una stagione il cui obiettivo poteva essere esclusivamente quello di proteggere le persone con disabilità stesse, dato che il contesto non offriva opportunità concrete di “pieno sviluppo della personalità”. Nonostante quindi la previsione costituzionale per cui la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli alla partecipazione sociale, solo recentemente la produzione legislativa ha aperto spiragli concreti per rendere reali tali opportunità, pensando ad esempio alla Legge67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni), e alla Legge 18/09 che ha ratificato nel nostro Paese la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
«E tuttavia – prosegue la nota – convivono ancora approcci diversi: da un lato l’incardinamento sulle invalidità e dall’altro sulla non discriminazione. Da un lato si ratificano i princìpi della Convenzione ONU, dall’altro si interviene ancora sulle invalidità civili per contenere la spesa o per contrastare indimostrate frodi. Gli stessi organi d’informazione sono sovrastati da questa contraddizione, proponendo da un parteatteggiamenti paternalistici su fatti di cronaca che riguardano l’abbandono, il sopruso e persino la violenza verso le persone con disabilità, alimentando dall’altra parte credenze popolari verso i privilegi e persino il “furto di denaro pubblico” delle tasse degli italiani».
«Pensando dunque a quanto affermato dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon – concludono dalla FISH – secondo il quale “nel proporre un ‘cambio di paradigma’ è indispensabile fare i conti con le derive culturali e sociali che l’invalidità civile ha ingenerato”, la nostra Federazione si pone nell’ottica di costruire un processo di sintesi utile alla corretta identificazione delle persone con disabilità e dei loro diritti, e al contempo di orientamento della spesa pubblica che eviti ridondanze, sprechi ed elusioni. Come da più parti annunciato, inoltre, sarebbe interesse del Governo riproporre all’interno della Legge di Stabilità di prossima emanazione esattamente questi temi. Intendiamo pertanto creare unospazio di dibattito pubblico su tutti i temi sopra menzionati affinché non ci si riduca a semplici provvedimenti emergenziali su presunte e mai provate frodi, ma invece si produca lo sforzo di una riforma complessiva in grado di garantire i diritti delle persone con disabilità e al contempo prevenire distorsioni pur presenti nel nostro sistema. Su questo verterà l’incontro del 16 settembre a Roma».
Saranno esattamente quattro le sessioni di lavoro di tale incontro, il cui programma dettagliato verrà diffuso nei prossimi giorni dalla FISH.
La prima di esse sarà incentrata sull’analisi dei dati dell’invalidità, dell’handicap e della disabilità disponibili, e sulla perimetrazione di una proposta-quadro riguardante le questioni relative all’accertamento e alle erogazioni di benefìci e servizi.
La seconda sessione riguarderà invece l’analisi tecnica e accademica della proposta, mentre la terza cercherà di condividere con i livelli politici, istituzionali e sociali la proposta e le sue strategie. Infine, si rifletterà sulla trasparenza del sistema, a partire dalla capacità di erogare informazioni adeguate a tutti i cittadini, facendo leva sulla loro qualità e circolarità. (S.B.)
L’evento del 16 settembre a Roma – che potrà contare sul contributo della Regione Lazio – sarà realizzato in collaborazione con l’ISTISSS (Istituto per gli Studi sui Servizi Sociali), ente accreditato per la formazione continua degli assistenti sociali. Sono stati, pertanto, richiesti al CROAS del Lazio (Consiglio Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali) i crediti formativi per gli assistenti sociali stessi. L’incontro sarà sottotitolato.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti (compreso il programma dettagliato, disponibile nei prossimi giorni): presidenza@fishonlus.it.

LINK  http://www.superando.it/2015/09/04/e-lora-di-una-riforma-complessiva-che-garantisca-i-diritti/

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