venerdì 11 settembre 2020

Due soluzioni per i lavoratori fragili della scuola, in arrivo circolare del Ministero

A casa, in malattia, o a scuola, ma destinati ad altre funzioni che li espongano meno al rischio di contagio. In questo modo il Ministero dell’Istruzione intende gestire i lavoratori fragili della scuola fino a quando non rientrerà l’allerta Covid. A meno di ripensamenti dell’ultima ora, dovrebbe essere sciolto a breve il nodo sulla questione, centrale nella ripresa della scuola in questo periodo di emergenza sanitaria successivo al lockdown da Covid19. ischio di contagio. In questo modo il Ministero dell’Istruzione intende gestire i lavoratori fragili della scuola fino a quando non rientrerà l’allerta Covid. A meno di ripensamenti dell’ultima ora, dovrebbe essere sciolto a breve il nodo sulla questione, centrale nella ripresa della scuola in questo periodo di emergenza sanitaria successivo al lockdown da Covid19.

Al Ministero dell’Istruzione è pronta una circolare - dovrebbe essere inoltrata a tutte le scuole in giornata - che fissa i criteri di gestione dei fragili, lavoratori già colpiti da patologie che potrebbero aggravarsi in caso di infezione da coronavirus.

La nota, ieri sera discussa in un incontro in videoconferenza durato oltre tre ore dai funzionari di Viale Trastevere con i sindacati dei lavoratori e dei dirigenti scolastici, arriva a poco meno di una settimana di distanza da quella diramata sabato scorso da Ministero della Salute e Ministero del Lavoro con la quale si è stabilito che non basta il solo criterio dell’età per dire se un persona che sviluppa il Covid rischia di più e definito il sistema con cui vengono riconosciute le esenzioni dal lavoro in base allo stato di salute.

Ma, nel caso della scuola, come gestire gli insegnanti che potrebbero essere dispensati perché la circolazione del virus li mette in pericolo? Come tutelarli dall’esposizione al contagio?

Fondamentali, ovviamente, le prescrizioni del medico competente - che assumerà mansioni simili a quelle delle commissioni provinciali territoriali - sulla base delle quali il dirigente scolastico stabilirà il da farsi. Nel caso in cui docenti o tecnici, amministrativi e ausiliari siano ritenuti temporaneamente non idonei a svolgere qualsiasi attività, saranno messi in malattia e sostituiti da supplenti.

Nel caso, invece, nonostante l’inidoneità temporanea, possano lavorare, con tutte le tutele necessarie per mettersi al riparo dal rischio contagio, verranno impiegati in altre mansioni - gli insegnanti, per esempio, possono ricorrere allo smart working o essere destinati alla segreteria o ad attività di supporto alla didattica. Ma anche in questo caso, per i docenti, si prevede la sostituzione in classe.

Tutt’altra storia per i precari, in Italia circa 200.000. Per loro “l’unica possibilità - in caso di inidoneità temporanea - è il collocamento in malattia d’ufficio”, mentre “chi è già stato dichiarato fragile prima dell’assunzione del servizio, non potrà sottoscrivere il contratto individuale di lavoro, ma manterrà la posizione in graduatoria”, chiarisce in una nota diramata subito dopo la riunione di ieri sera l’Associazione nazionale presidi. Un punto, questo relativo ai precari, sul quale dal fronte sindacale sono arrivate critiche e obiezioni e la richiesta di stralciarlo dal testo della circolare.

Mentre l’associazione dei presidi, che da tempo invocava un intervento ministeriale per definire la gestione dei lavoratori fragili nelle scuole, ha segnalato le difficoltà cui dovranno far fronte i dirigenti per applicare disposizioni rese note a tre giorni dal ritorno tra i banchi. “Arrivati in prossimità dell’inizio delle lezioni la pubblicazione della nota è evidentemente urgente e improcrastinabile: sarà assolutamente necessario monitorare con attenzione gli effetti della sua applicazione”, si legge nel comunicato stampa, nel quale si definisce “ancora più urgente un intervento normativo specifico” su una questione che rischia di pesare non poco sulla scuola in emergenza Covid.

FONTE HUFFPOST

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