domenica 28 dicembre 2014

Asl, sostegno a anziani e disabili

Quasi 130mila persone in provincia hanno più di 65 anni, 17mila con un handicap.
Ecco gli interventi
"Sono 17mila i disabili in provincia di Pavia. E quasi una persona su quattro ha più di 65 anni, quasi 67mila hanno più di 75 anni. «Attualmente ogni 100 soggetti di età superiore ai 65 anni, 4-10 soffrono di demenza senile, oltre 20 se consideriamo gli ultraottantenni e più di 50 dopo i 90 anni», spiega Paolo Favini, direttore sociale Asl Pavia. Numeri che crescono e mettono in crisi sistema sanitario e famiglie. «La popolazione aumenta e invecchia – si legge nel rapporto di fine anno dell’Asl di Pavia – con un continuo e sostenuto incremento del numero di ultra 80enni». Non solo crescono le famiglie che hanno al loro interno un over 75, ma anche il numero di anziani che vivono soli. «In un contesto di risorse scarse, i bisogni che crescono in quantità e complessità – spiega Favini – possono avere risposta con servizi flessibili a livello territoriale e sostegno al domicilio per persone fragili non autosufficienti». Nel 2013 la Regione aveva finanziato interventi di sostegno alle persone fragili e alle loro famiglie: voucher, pagamento di prestazioni, contributi che saranno rifinanziati, garantisce l’Asl.
Disabili gravissimi. Mille euro per ciascun malato di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e atrofia muscolare spinale (Sma), per le persone in stato vegetativo e gli under 65 con altre patologie in condizione di dipendenza vitale e necessità di assistenza al domicilio 24 ore su 24. Sui 18 milioni stanziati per il 2014 in Lombardia, 877.043 erano stati destinati alla provincia di Pavia. «Abbiamo speso tutto per soddisfare le domande ricevibili – spiega Loredana Niutta, responsabile di Welfare e servizi alla persona dell’Asl di Pavia che si occupa della valutazione delle richieste – e a novembre la misura è stata rifinanziata anche per l’anno prossimo».
Disabili gravi. Per le persone non autosufficienti la Regione ha attivato misure per oltre 1,6 milioni di euro. Tra le misure ci sono il buono sociale mensile da 800 euro, aiuto per compensare i costi della badante o dell’assistenza familiare; l’erogazione di voucher per acquistare prestazioni socio sanitarie e del potenziamento del servizio di assistenza domiciliare da parte del Comune di residenza; i contributi sociali per i ricoveri di sollievo in strutture residenziali o semiresidenziali. «Queste misure – spiega Niutta – vanno attivate facendo la richiesta presso i singoli Comuni che possono effettuare la valutazione multidisciplinare con l’Asl».
Una casa protetta e 12 euro al giorno. Una casa autonoma, ma in un contesto pensato per persone fragili ma non troppo, ancora parzialmente autosufficienti. È la residenzialità leggera, in provincia sono stati 40 gli anziani o disabili a beneficiarne nel 2014. A disposizione di malati di Alzheimer o anziani affetti da demenza certificata, con una rete sociale debole, ci sono i servizi di casa di riposo o centro diurno aperto: permettono di avere prestazioni infermieristiche, fisioterapia, addestramento di familiarie badanti nella cura, a domicilio o presso le strutture. L’Asl valuta i requisiti per accedere al contributo giornaliero e indica gli enti che offrono il servizio. «Dall’anno prossimo – spiega Niutta – quest’ultima misura dovrebbe essere estesa a tutti gli ultra 75enni non autosuficicienti».
Bambini. Per i bimbi disabili gravissimi, l’Asl ha messo a disposizione 4 posti in strutture residenziali (115 euro al giorno) ma solo 2 sono stati occupati. «Richiestissime invece le comunità per minori vittime di abuso – spiega Niutta – In questo caso viene erogato un contributo di 35 euro al giorno ai Comuni per i minori accolti in strutture in seguito a un provvedimento di allontanamento dalla famiglia disposto dall’autorità giudiziaria minorile». Ma i dati si attendono dopo la fine dell’anno".
Articolo di Anna Ghezzi  FONTE LA PROVINCIA PAVESE

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