Cos’è il Fascicolo Sanitario
Elettronico, come funziona, come attivarlo. Quali gli obiettivi, i livelli di
diffusione, la normativa di riferimento, le criticità ancora aperte. Tutto
quello che c’è da sapere
Il Fascicolo Sanitario
Elettronico (FSE) è uno degli strumenti in cui si sostanzia la Sanità Digitale,
insieme alle ricette
elettroniche, alla telemedicina e
a tutti quegli interventi che si basano sull’impiego delle tecnologie ICT in
ambito sanitario per riorganizzare e potenziare i servizi, coordinare
l’attività dei diversi operatori, garantire una migliore e più semplice
comunicazione e interazione con utenti e aziende potenzialmente coinvolte come
fornitori a livello centrale, regionale e locale.
Indice degli argomenti
Cos’è il Fascicolo sanitario
elettronico
Il Fascicolo Sanitario
Elettronico (FSE) è lo strumento attraverso il quale il cittadino può
tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria,
condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più
efficace ed efficiente. Esso è in effetti definito come uno strumento che
raccoglie “l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e
socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti
l’assistito” (DPCM n.179/2015) e si colloca in una ampia gamma di attività
relative all’erogazione di servizi sanitari, dalla prevenzione alla verifica
della qualità delle cure.
Il FSE ha un orizzonte temporale
che copre l’intera vita del paziente, in quanto è alimentato in maniera continuativa
dai soggetti che lo prendono in cura nell’ambito del SSN e dei servizi
socio-sanitari regionali. In esso dunque dovrebbe confluire teoricamente
l’intera storia clinica di una persona generata da più strutture sanitarie, e
se possibile anche arricchita da ulteriori documenti caricati online nel FSE
dall’utente/assistito stesso.
Come funziona il Fascicolo
sanitario elettronico e cosa contiene
L’FSE è istituito, previo
consenso dell’assistito, dalle Regioni e Province Autonome, nel rispetto della
normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, per le finalità
di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione perseguite dai soggetti
del SSN e dei servizi sociosanitari regionali che prendono
in cura l’assistito. Tali soggetti, nel caso in cui il cittadino lo desideri e
li autorizzi esplicitamente, possono consultare online i documenti sanitari
digitali contenuti nel FSE per finalità di cura.
All’interno del FSE possono
confluire tutte le informazioni sanitarie che descrivano lo stato di salute
dell’assistito e tutti i documenti sanitari, come ad esempio prescrizioni di
medicinali, prescrizioni di visite specialistiche, prescrizioni di esami di
laboratorio o con l’ausilio di altra strumentazione diagnostica, referti di
laboratorio, referti radiologici, referti di visite specialistiche, verbali di
pronto soccorso, lettere di dimissione ospedaliera, terapie, anamnesi ecc.
Il popolamento del Fascicolo può
avvenire mediante l’inserimento di tutti i dati e i documenti prodotti dal
momento in cui è stato dato il consenso o, quando specificato nell’informativa,
anche con tutta la documentazione prodotta in precedenza e resa disponibile in
formato digitalizzato, sempre se l’assistito dia il suo consenso anche al
pregresso.
Tutte le informazioni e i
documenti che costituiscono il FSE dovrebbero essere resi interoperabili per
consentire la sua consultazione e il suo popolamento in tutto il territorio
nazionale e non solo nella regione di residenza dell’assistito.
Come attivare il Fascicolo
Sanitario Elettronico
L’attivazione del FSE da parte
dei cittadini può avvenire secondo diverse modalità in quanto ogni regione o
provincia autonoma può prevedere autonomamente una o più procedure di
attivazione, attribuendo inoltre ai Medici di Medicina Generale un ruolo più o
meno attivo in tali procedure[1].
Tra le possibili modalità di
attivazione vi sono: il recarsi presso il Medico di Medicina Generale (MMG) o
il Pediatra di Libera Scelta (PLS), presso il personale delle strutture
appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), direttamente on-line tramite
un portale dedicato e con le autenticazioni necessarie, presso sportelli
dedicati al cittadino o in Punti Territoriali di Accesso (PTA) (anche presso
altre PA come ad esempio i comuni di residenza) o in occasioni di eventi
dedicati alla promozione di questo strumento e degli altri servizi di sanità
digitale. Qualunque modalità venga utilizzata è prevista la richiesta al
cittadino di un esplicito e libero consenso[2],
a seguito della presa visione dell’informativa completa che spiega cos’è il
FSE, cosa comporta la sua attivazione, quali sono le sue finalità, chi può
consultarlo e chi può alimentarlo, come revocare il consenso e come oscurare
alcuni dati, come previsto dal DPCM
n. 178/2015. Una volta dato il consenso alla creazione del Fascicolo,
l’assistito può accedervi tramite le credenziali e le modalità d’accesso
stabilite dalla normativa e previste dalla regione/provincia autonoma di
assistenza (credenziali regionali, SPID, TS-CNS, ecc.[3])
ed iniziare a consultare la documentazione in esso contenuta. L’assistito può
successivamente modificare le indicazioni in merito a chi può consultare il
proprio FSE e cosa può essere consultato, senza alcuna conseguenza per
l’erogazione delle prestazioni erogate dal SSN e dai servizi socio‐sanitari, ma
anche il consenso all’alimentazione del FSE.( Anna Francesca Pattaro Università
di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Comunicazione ed Economia)
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