L’Arpa: il 23 gennaio una depressione ha portato aria africana in Piemonte. A Ceresole valori di pm10 superiori 5 volte la norma
Vecchie auto a gasolio e a benzina (e a volta anche
quelle più recenti, tipo gli Euro 5), ma anche caldaie, stufe e camini a pellet
e legna. Tutto questo incrementa il livello di polveri sottili nell'aria, come
l'qualcosa di insolito e inaspettato. L’incremento di polveri si è avuto a
causa della terra rossa proveniente dal Sahara. Avete capito bene. Ad
affermarlo è l’Arpa, l’Agenzia regionale di protezione ambientale, non un ente
qualsiasi.
ROBERTO GIOVANNINI
Ecco cosa scrive: «Negli ultimi due giorni il nordovest
italiano è stato interessato da un fenomeno di trasporto di polvere e di sabbia
dal Sahara, favorito da un flusso meridionale in quota associato alla presenza
di una vasta circolazione depressionaria localizzata tra la Spagna, il Marocco
e l’Algeria». Anche le immagini dal satellite della Nasa (il NASA-MODIS)
evidenziava con chiarezza la nube fosca che, giovedì 23 gennaio, approcciava le
coste tirreniche e affacciate al Mar Ligure. «Il fenomeno ha interessato tutto
il Piemonte e in particolar modo le aree alpine occidentali, ed è stato
prontamente registrato sia dagli strumenti di misura che di previsione delle
qualità dell’aria di Arpa».
Nella stazione di Ceresole Reale, installata nei
pressi della diga di Ceresole a 1620 m sul livello del mare, lontana da fonti
emissive e caratterizzata da un valore medio annuo di particolato PM10 pari a
circa 10 ug/m3, le concentrazioni giornaliere di PM10 sono passate dal valore
di 5 ug/m3del 21 gennaio, ai 14 ug/m3 del 22 gennaio, fino ai 47 ug/m3 del
23 gennaio
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