lunedì 23 febbraio 2015

100 lavoratori disabili rischiano il posto, l'appello del direttore della Fondazione Santa Lucia

«Il percorso di riabilitazione di una persona disabile non termina quando esce dall'ospedale, ma quando torna ad avere un lavoro e una vita sociale. Altrimenti è la Rupe Tarpea a scoppio ritardato».
Sono le dure parole con cui Luigi Amadio, direttore generale della Fondazione Santa Lucia, commenta la revoca, da parte dell'Inail, dell'appalto del portale e contact center "SuperAbile" al Consorzio sociale Coin, che raccoglie 25 cooperative impegnate nell'integrazione lavorativa di persone diversamente. La revoca è frutto dell'interdizione emanata dalla Prefettura di Roma lo scorso 23 dicembre in seguito alla vicenda di Mafia Capitale.
«Sarebbe assurdo permettere a Mafia Capitale di commettere indirettamente un ulteriore scempio, far perdere il lavoro a persone disabili», ha dichiarato Amadio che lancia un appello per salvare i 100 posti di lavoro a rischio. Tra i lavoratori di "SuperAbile" che rischiano di perdere il posto ci sono anche ex-pazienti della Fondazione Santa Lucia Ircss, struttura di riferimento nel Lazio per la riabilitazione neuro-motoria ad alta specializzazione.
Oggi i sindacati di Roma e del Lazio si sono riuniti con lavoratori e rappresentanti del Consorzio davanti alla Prefettura per chiedere «una soluzione pur nel rispetto di una giusta inchiesta».

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