7/02/2015
Intervista all'assessore al welfare del
Comune di Parma Laura Rossi.
La fiaccolata dei “Genitori Infuriati”
di sabato scorso è stato un grande successo di partecipazione. A Parma era dai
tempi delle manifestazioni contro l'inceneritore che non si vedeva tanta gente
in corteo. Se tu fossi stata una mamma di un bambino disabile saresti scesa in
piazza?
Manifestare per difendere i diritti è
sempre un valore. Sono stata la prima a lanciare un grido di allarme rispetto
al fatto che, in una situazione sociale critica con bisogni in aumento
esponenziale, la logica dei tagli lineari agli Enti locali è una scelta miope e
pericolosa perché mette a rischio per gli enti locali la possibilità di
garantire i diritti essenziali dei cittadini.
Siamo in una situazione paradossale per
cui i diritti vanno garantiti da norme di legge senza avere però i
trasferimenti dallo Stato necessari per assicurarli. E’ un problema di tutta la
città ed è necessario che i cittadini ne prendano coscienza.
Alla manifestazione di sabato so che
c’erano molte persone consapevoli che manifestavano per sottolineare, come
cittadini, che i diritti vanno garantiti e che si è disposti a combattere per
questo.
L’obiettivo iniziale era quello di
riorganizzare il servizio dell’anno in corso proprio per avere qualche
tranquillità in più rispetto a garantire anche i fondamentali servizi
estivi.
Avevamo trovato una soluzione che
prevedeva di riorganizzare meno di un’ora alla settimana (neanche a tutti i
bambini e solo in alcune scuole) trasformandola da rapporto individuale a
lavori in coppia o piccolo gruppo. Questo non avrebbe comportato nessuna
riduzione di intervento a nessuno ma solo una riorganizzazione interna nelle
scuole dove ci sono molti bambini/ragazzi disabili e un’equipe di educatori.
L’obiettivo era quello di garantire un tot di risorse per il servizio estivo.
In accordo con il sindaco e la giunta
abbiamo deciso di calmare la situazione che si è poi creata, mantenendo
inalterato il monte-ore stabilito per l’anno in corso.
A questo punto tranquillizzo tutti che,
oltre a finire l’anno scolastico, garantiremo anche i servizi estivi perché so
quale sia il bisogno per i genitori che lavorano.
Per il futuro anno scolastico la
garanzia dell’integrazione scolastica è certa e non è mai stata messa in
discussione da nessuno. Troveremo gli equilibri con il Provveditorato tra le
coperture degli insegnanti di sostegno che dovranno corrispondere ai bisogni effettivi
e le ore di assistenza che il Comune deve garantire.
Attendiamo e speriamo che lo Stato
restituisca al Comune parte dei mancati trasferimenti determinati dalla legge
di stabilità e poi faremo tutte le programmazioni. Al momento senza certezze di
bilancio non si possono dire cose più precise.
Il welfare è sempre stato la punta di
diamante di Parma, la città non sembra disposta ad arretramenti sulla qualità
di questo settore. Che fare?
Da tecnico ho scelto di lavorare in
questa Regione e a Parma in particolare, proprio perché qui ci sono servizi
eccellenti e capaci di innovazioni. Non sarò certo io a metterli in discussione
e, anzi, ho combattuto con tutte le mie forze in momenti oscuri per difenderli.
I livelli quantitativi e qualitativi dei
servizi di Parma, in tutti gli ambiti, superiori alle altre realtà anche vicino
a noi, negli anni passati sono stati garantiti indebitando società partecipate
e con artifici finanziari che hanno portato Parma nel baratro. La riflessione
semplice è che forse quel livello di servizi non potevamo permettercelo neanche
prima e, a maggior ragione, in aggiunta a tagli lineari di trasferimenti così
imponenti negli ultimi anni.
Questo non significa assolutamente
smantellare i nostri servizi, significa che ci è richiesto uno sforzo ancora
maggiore di revisione, riorganizzazione, efficientamento per recuperare risorse
e garantire comunque i servizi che i cittadini si attendono. Stiamo innovando
il welfare, ripensando servizi storici per renderli più adeguati ai bisogni del
momento, stiamo riorganizzando interventi con modalità diversa e stiamo
cercando di usare tutte le risorse nel modo migliore.
Il mio obiettivo è tenere dentro tutti i
vecchi e i nuovi bisogni. Finora con le operazioni di riorganizzazione fatte
siamo riusciti a mantenere tutti i servizi inalterati e a recuperare risorse
per bisogni nuovi. Quest’anno le preoccupazioni legate al bilancio sono reali e
scioglieremo i dubbi solo nelle prossime settimane.
- porteremo a temine la riorganizzazione
del servizio sociale in una logica innovativa e proiettata fuori dagli uffici
collaborando con tutte le risorse presenti nei quartieri e nella comunità;
- completeremo il progetto di
rafforzamento dell’ASP che significa unificazione con l’ASP di Colorno,
realizzazione della nuova struttura a Villa Parma con rivitalizzazione del
parco e apertura alla città e contestuale ristrutturazione in project del complesso
Romanini-Stuard;
- avvieremo la struttura di via Scola
destinata ad accogliere minori e donne con bambini con arredi finalmente
acquistabili grazie all’eredità Fornari;
- inizieremo la riorganizzazione del
servizio di assistenza domiciliare;
- rafforzeremo gradualmente le politiche
abitative con ampliamento del numero di alloggi in gestione Acer come Edilizia
Residenziale Pubblica che consentirà di prevenire sfratti nei prossimi anni;
- stiamo lavorando ad un nuovo
Regolamento per le Case Famiglia per anziani e al nuovo Regolamento per i
contributi economici;
- sperimenteremo un nuovo modello di
lavoro con l’ASL per la tutela minori frutto di due anni di lavoro relativo al
nuovo protocollo;
- parteciperemo ad un progetto nazionale
che ha l’obiettivo di raccogliere dati e fornire indicazioni nazionali per la
riforma del welfare;
Questi solo i principali gestendo
ovviamente in contemporanea tutte le emergenze e la continuità dei progetti in
essere.
Dal punto di vista della fatica del
lavoro ne ero consapevole, sapevo bene in che situazione difficile era il
servizio e che i bisogni della città erano completamente cambiati a fronte di
un sistema di risposte e servizi fermo e congelato da anni.
Sono anche consapevole di avere un ruolo
delicato: i cittadini e le persone si aspettano da me la soluzione a tutto, a
problemi che a volte neanche dipendono dal mio assessorato. Quasi tutti si
siedono al mio tavolo chiedendo dialogo ma l’aspettativa è che venga colto il
bisogno prioritario o la richiesta di sostegno economico per dare continuità a
progetti che spesso sono bei progetti e condivisibili.
Quando le risorse erano infinite era più
facile andare incontro alle esigenze di tutti e acquisire consensi. Adesso, nel
dialogo, chiedo di comprendere che la coperta è corta e che bisogna
confrontarsi con la realtà. Anche di questo sono consapevole ma sono convinta
che la chiarezza e l’onestà, rispetto a quella che è la situazione di fatto,
sia l’unica modalità alternativa a quella precedente che, pur di conservare i
consensi, accontentava chiunque indebitando il futuro di una città.
La sfida è sicuramente ardua e
impegnativa. Tante cose sono state impostate, alcune sono in via di risoluzione
e, sono certa, nei prossimi due anni si vedranno risultati più importanti
sempre sperando che siano ridimensionati i tagli lineari dei trasferimenti
statali o regionali che, in tal caso, decideranno per tutti noi.
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