sabato 29 novembre 2014

WS La gestione della cronicità e l’eccellenza della cura: focus su epatiti



RICEVIAMO E VOLENTIERI DIFFONDIAMO


11 DICEMBRE 2014, 
ore 15:00-18:00
Milano, sala Pirelli
Palazzo Pirelli, 
via Fabio Filzi 22

Diversi milioni di persone in Europa hanno contratto l’Epatite B e l’Epatite C, che
sono tra le principali cause di cancro al fegato e trapianto di fegato.
In occasione del Workshop milanese, si affronterà il tema dell’organizzazione a
livello nazionale dei dati epidemiologici della malattia da epatiti ed in particolare
dell’arrivo dei farmaci innovativi (opportunità o costi?) di terza generazione
per la cura dell’epatite C. Allo stesso modo verranno trattati i temi principali
della prevenzione e della diagnosi nella cura delle epatiti e dell’impatto sociale
organizzativo ed economico delle medesime.
L’infezione da HBV affligge oggi in Italia circa oltre mezzo milione di persone e ad
oggi non esiste una cura definitiva.
In modo simile, l’infezione da Hcv è spesso asintomatica (in oltre i 2/3 dei casi).
I sintomi, quando presenti sono caratterizzati da dolori muscolari, nausea, vomito,
febbre, dolori addominali e ittero.
Un decorso fulminante fatale si osserva assai raramente (0,1%). L’infezione acuta
diventa cronica in un’elevata percentuale dei casi, stimata fino all’85%.
Il 20-30% dei pazienti con epatite cronica C sviluppa, nell’arco di 10-20 anni, una
cirrosi e da questa l’epatocarcinoma può evolvere in circa l’1-4% dei pazienti.
La trasmissione avviene principalmente per via parenterale apparente e non
apparente. Sono stati documentati anche casi di contagio per via sessuale, ma
questa via sembra essere molto meno efficiente che per l’Hbv.
L’infezione si può trasmettere per via verticale da madre a figlio in meno del 5%
dei casi. Il controllo delle donazioni di sangue, attraverso il test per la ricerca degli
anticorpi anti-Hcv, ha notevolmente ridotto il rischio d’infezione in seguito a
trasfusioni di sangue ed emoderivati.
A tutt’oggi non esiste un vaccino per l’epatite C e l’uso di immunoglobuline non si
è mostrato efficace. Le uniche misure realmente efficaci sono rappresentate dalla
osservanza delle norme igieniche generali, dalla sterilizzazione degli strumenti usati
per gli interventi chirurgici e per i trattamenti estetici, nell’uso di materiali monouso,
nella protezione dei rapporti sessuali a rischio (fonte Epicentro-Istituto Superiore di
Sanità). Secondo gli esperti, a differenza di molte malattie croniche, l’epatite C può
essere curata; molti pazienti affetti da Hcv tuttavia, per una serie di motivi, non sono
curati e spesso la patologia progredisce in malattia epatica allo stadio terminale o
in cancro al fegato.

MILANO 11 DICEMBRE 2014
WS La gestione della cronicità e l’eccellenza
della cura: focus su epatitI programma


BOZZA
Oggi attraverso i nuovi farmaci il virus dell’epatite C si può può eradicare. È questa la
nuova scommessa nel campo del trattamento di questa patologia.
5:00 Accredito partecipanti
Welcome coffee
modera:
Giulia Gioda, giornalista
Saluti delle Autorità
Mario Mantovani, Assessore Salute Regione Lombardia
Stefano Carugo, Consigliere Regionale, componente
III Commissione Sanità e Politiche Sociali, Regione Lombardia
15:15 Il governo dell’offerta: esperienze regionali a confronto
Walter Bergamaschi,
Direttore Generale Salute Regione Lombardia
Valtere Giovannini,
Direttore Generale Direzione Diritti di Cittadinanza
e Coesione Sociale, Regione Toscana
Domenico Mantoan,
Direttore Generale Salute Regione Veneto
16:00 Tavola rotonda:
L’evoluzione dell’assistenza dalla cronicità alla cura:
quali risposte?
Parteciperanno:
Giuliano Rizzardini, Responsabile Prima Divisione
Malattie Infettive Ospedale Sacco, Milano
Mario Rizzetto, Professore Gastroenterologia Università di Torino,
Direttore SC Gastroenterologia U Città della Salute Torino
Davide Croce, Direttore del Centro di Ricerca in Economia
e Management in Sanità e nel Sociale - Università Carlo Cattaneo
LIUC, Castellanza (VA)
Angelo Lino Del Favero, Direttore Generale Istituto
Superiore di Sanità
Francesco Saverio Mennini, Professore Economia Sanitaria
Università Torvergata, Roma
Simona Montilla, Ufficio Centro Studi AIFA
Conclusioni
Walter Bergamaschi,
Direttore Generale Salute Regione Lombardia

Tutti i relatori sono stati invitati

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