martedì 31 marzo 2015

Due euro e mezzo di paga giornaliera: lavoratore si incatena

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"Ho un contratto di incentivo al lavoro prendo 2 euro e mezzo al giorno per quattro ore in un supermercato. Non posso vivere così. Tutti protestano e lo fanno senza che nessuno li fermi. Volevo farlo anche io"
di Pa.Ci.
Brescia, 31 marzo 2105 - Si è legato con una catena di ferro a uno dei lampioni di piazza Loggia alle 11 del mattino e lì è rimasto con un cartello al collo fino alle 17, quando la mediazione di un agente della polizia locale lo ha fatto desistere dalla sua protesta. Alessandro ha 27 anni, abita con la madre a Brescia e ieri ha voluto far conoscere nel modo più forte possibile il suo disagio«Ho un contratto di incentivo al lavoro - racconta - prendo 2 euro e mezzo al giorno per quattro ore in un supermercato. Non posso vivere così. Tutti protestano e lo fanno senza che nessuno li fermi. Volevo farlo anche io». Da palazzo Loggia è sceso anche il sindaco. «Mi ha detto che vedrà cosa si può fare - racconta Alessandro al culmine della protesta mentre intorno a lui si raduna una piccola folla di curiosi -. Sono pronto a stare qui per giorni. Non me ne voglio andare».
Interviene anche una dirigente dei Servizi sociali del Comune che con il ragazzo aveva già parlato in mattinata. «C’è un’azienda che ci ha contattato per vedere se esiste la possibilità di assumerti - spiega al giovane -. Devi però slegarti». Alessandro sembra irremovibile. Qualcuno vicino a lui lo incoraggia a continuare, i suoi amici vorrebbero che si slegasse. «Anche tua mamma e tuo zio ti hanno detto che hai fatto bene a protestare - gli dicono - però ora ti han detto di tornare a casa». Decisivo l’intervento di un agente della Locale. Parla ad Alessandro, gli spiega che con la sua protesta ha fatto conoscere i suoi problemi di lavoro. Poco dopo le 17 Alessandro si convince, si slega, ringrazia l’agente e se ne torna verso casa.

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